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autore
brano
 
Livio
Ab urbe condita II, 24
 
originale
 
[24] Inter haec maior alius terror: Latini equites cum tumultuoso aduolant nuntio Volscos infesto exercitu ad urbem oppugnandam uenire. Quae audita?adeo duas ex una ciuitate discordia fecerat?longe aliter patres ac plebem adfecere. Exsultare gaudio plebes; ultores superbiae patrum adesse dicere deos; alius alium confirmare ne nomina darent; cum omnibus potius quam solos perituros; patres militarent, patres arma caperent, ut penes eosdem pericula belli, penes quos praemia, essent. At uero curia, maesta ac trepida ancipiti metu et ab ciue et ab hoste, Seruilium consulem, cui ingenium magis populare erat, orare ut tantis circumuentam terroribus expediret rem publicam. Tum consul misso senatu in contionem prodit. Ibi curae esse patribus ostendit ut consulatur plebi; ceterum deliberationi de maxima quidem illa sed tamen parte ciuitatis metum pro uniuersa re publica interuenisse; nec posse, cum prope ad portas essent, bello praeuerti quicquam, nec, si sit laxamenti aliquid, aut plebi honestum esse, nisi mercede prius accepta, arma pro patria non cepisse, neque patribus satis decorum per metum potius quam postmodo uoluntate adflictis ciuium suorum fortunis consuluisse. Contioni deinde edicto addidit fidem quo edixit ne quis ciuem Romanum uinctum aut clausum teneret, quo minus ei nominis edendi apud consules potestas fieret, neu quis militis, donec in castris esset, bona possideret aut uenderet, liberos nepotesue eius moraretur. Hoc proposito edicto, et qui aderant nexi profiteri extemplo nomina, et undique ex tota urbe proripientium se ex priuato, cum retinendi ius creditori non esset, concursus in forum ut sacramento dicerent fieri. Magna ea manus fuit, neque aliorum magis in Volsco bello uirtus atque opera enituit. Consul copias contra hostem educit; paruo dirimente interuallo castra ponit.
 
traduzione
 
24 Nel frattempo ecco una notizia ancor pi? minacciosa: dei cavalieri latini arrivarono al galoppo e seminarono il panico annunciando che l'esercito dei Volsci era in marcia su Roma. La frattura intestina tra le classi era cos? profonda che plebe e senato ebbero una reazione completamente antitetica all'annuncio di quella notizia. I plebei esultarono, sostenendo che gli d?i si stavano vendicando dell'arroganza dei senatori. Si esortavano reciprocamente a non arruolarsi: sarebbe stato meglio morire tutti insieme che da soli. In prima linea ci andassero i senatori, prendessero loro le armi e i pericoli toccassero a chi ne traeva vantaggio. I membri della curia, invece, scoraggiati e in preda a un doppio terrore, provocato dai concittadini e dai nemici, supplicarono il console Servilio, pi? popolare del collega presso le classi subalterne, di tirar fuori lo Stato dal vicolo cieco in cui si era venuto a trovare. Allora il console, dopo aver aggiornato la seduta, si presenta di fronte al popolo. Gli dimostr? che il senato era preoccupato degli interessi della plebe; tuttavia la deliberazione che riguardava la maggior parte dei cittadini, ma pur sempre soltanto una parte di essi, doveva lasciare la precedenza al pericolo che interessava l'intera cittadinanza. Col nemico pressoch? alle porte, tutto passa in secondo piano rispetto alla guerra. Se poi si fosse fatta qualche concessione, non sarebbe stato onesto per la plebe pretendere una ricompensa prima di aver combattuto per la patria, n? troppo decoroso per i senatori farsi trascinare dalla paura a prendere delle misure concernenti il miglioramento delle condizioni di vita dei loro concittadini, piuttosto che adottare in s?guito gli stessi provvedimenti per? di loro spontanea volont?. Suggell? il suo discorso con un editto: pi? nessun cittadino romano poteva essere messo in catene o imprigionato, e dunque non gli poteva essere tolta la facolt? di iscrivere il proprio nome nella lista di arruolamento dei consoli; nessuno poteva impossessarsi dei beni di un soldato, impegnato in guerra, n? venderli, n? trattenere i suoi figli e i suoi nipoti. Appena l'editto venne pubblicato, diedero subito il proprio nome per arruolarsi i debitori che erano l? sul posto; gli altri, da ogni quartiere della citt?, abbandonarono le case dei privati che non avevano pi? diritto di trattenerli e si ammassarono nel foro per prestare giuramento. Formarono un contingente massiccio e nella guerra contro i Volsci non ebbero rivali per coraggio e determinazione.Il console guida le truppe contro il nemico e si accampa a poca distanza da esso.
 

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